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Ho scoperto la bellezza di questo gioco quando ne ho letto la natura geometrica. Una geometria esatta e inaspettata sempre. L'occhio si abitua a coglierla, ad anticiparla e finisce per attendere uomo e palla là dove invariabilmente andranno; e se per caso non avviene così è perché un altro schema geometrico altrettanto esatto e bello si è venuto creando d'improvviso. Sono convinto che i veri giocatori sentono questo ritmo di perfezione, gli obbediscono e insieme lo ricreano ogni volta. Se i segni lasciati dai pattini restassero indelebili sulla pista e si potessero ricostruire ad una ad una le azioni nei loro diagrammi, avremmo sotto gli occhi un lucido splendente caleidoscopio di poligoni intrecciatisi, di cerchi, di spirali.